
Estate 2018

La mia parola 2018 è un verbo, perché farò di tutto affinché sia un anno in divenire, un anno di svolte e trasformazione. Questo verbo è RESISTERE, e siccome ho grandi ambizioni 😜proverò a declinarlo in tutte le lettere dell’alfabeto.
RESISTERE:
All’ Abbattimento
Alle Brutte giornate
Ai Crolli
Alle Delusioni
Agli Entusiasmi facili
Alla Frustrazione
Alla Gelosia
All’ Hangover
Alla Impazienza
Alla Lunaticità
Alla Maleciana (cattivo umore in leccese)
Alla Noia
All’Orgoglio
Alla Pioggia
Al Questionare
Al Rimandare
Alla Smània
Alla Tristezza
All’ Uggiosità
Alla Volubilità
Allo Zucchero
Punto.
Io, te ed i tuoi 4 anni, il nonno e il marsupio: ecco come abbiamo affrontato il primo viaggio in una capitale europea.
Io non vedevo l’ora di rivedere Berlino dopo quasi 10 anni, il nonno non vedeva l’ora di mostrarmela e a te (a parte l’eccitazione di ogni a partenza) non poteva fregar di meno di stare a camminare per km alla scoperta di una nuova città!
Abbiamo quindi cercato di organizzare i nostri 5 giorni Berlinesi, accomodando e rispettando le esigenze di tutti: sveglia con calma, abbondante colazione, in giro fino all’imbrunire, ritorno a casa per rilassarci un po’, cena fuori. Direi che ha funzionato alla grande anche Continua a leggere “Come quando siamo andati a Berlino col nonno. (2-6 ottobre 2016 si, ho aspettato un anno a scrivere questo post!)”
Da sempre vivi intensamente nel qui e ora.
Hai un senso del tempo ancora molto soggettivo e slegato dalla realtà. Aspettare ti costa fatica.
Questa è stata la prima volta che ti sei goduta l’attesa, minuto per minuto (ritardo compreso 😅) per riabbracciare il tuo grande amico ❤️
Ti appartiene un’eleganza che non è la mia, anzi, che io non ho mai avuto.
Mi piace pensare di essere riuscita a donarti una pacatezza e una tranquillità d’animo che ti consentano di godere appieno dei momenti, di dedicare il giusto tempo per gustare le nuove esperienze.
Tutte qualità che io ho perso..ad un certo punto …da qualche parte. Continua a leggere “Esperar”
5 anni ci entrano tutti in una mano, quella che ancora mi stringi forte mentre passeggiamo.
Ultimamente mi chiedo per quanto ancora basteranno le mie braccia per farti trovare la pace.
Mi sembra che questo “nostro” tempo sia destinato a finire presto.
Nel frattempo mi godo il tuo cammino, spontaneo e placido verso la conquista di nuove autonomie.
Scopro una tua nuova sensibilità verso il mondo e nei confronti delle persone che ti circondano, che ti rende più vulnerabile ma allo stesso tempo ti regala una nuova consapevolezza: so chi sono e cosa voglio e so anche quando non ti voglio, mamma.
Ogni giorno quindi, provo ad allenarmi un po’ per lasciarti andare, Continua a leggere “5 anni”
Quando diventi madre lo sei di tutti i bambini del mondo, non solo del tuo.
Quando diventi madre la natura, che sa fare bene il suo lavoro, ti rende vigile e inquieta, capace di captare il pericolo anche quando nessuno intorno a te sembra avvertirlo, ti regala risorse e forze che non avresti mai creduto di possedere. Tutti i tuoi ormoni, i nervi, le sinapsi, i muscoli, lavorano per uno scopo comune: difendere, proteggere e far sopravvivere quel pezzo di te che hai reso al mondo. Continua a leggere “Teniamoci forte.”
E dopo Pippo vorrei raccontarvi di Sveva.
Parecchi bambini hanno degli amici immaginari.
Noi abbiamo iniziato con due cavallini, uno rosso e uno blu che un giorno ci hanno seguite fino a casa e sono rimasti con noi per qualche mese, prediligevano il nostro divano per fare la nanna e andavano matti per le passeggiate.
Poi un giorno è arrivata Sveva, una bambina piccola. Solo che non è propriamente un’amica immaginaria….. è una figlia immaginaria.
La tua.
Quindi è la mia nipote immaginaria perché, ça va sans dire, io sono sua nonna. Continua a leggere “Sveva”
Chi non fa pipì in compagnia o è un ladro padre o una spia zia.
Ricorre ormai il quarto anniversario del mio coatto rapporto promiscuo e affollato con la stanza da bagno.
Porte spalancate, spettatori entusiasti e tifosi, fuitine che i record di Bolt a confronto sono grasso che cola.
Se per caso riesco ad organizzare tutto e ritirarmi in toilette, è certo che in quel momento riescono a concentrarsi tutti i bisogni dell'universo, primordiali e non:
Mamma ho sete/fame
Mamma mi prude dietro la schiena
Mamma mi scappa pure a me
Mamma se vuoi posso stare con te, ti tengo la manina
Mamma ti devo dire una cosa troppo importante
Mamma papà non trova il mio pigiama
Mamma non trovo papà
Mamma ti ricordi quella volta che siamo andate nello spazio ed io guidavo l'astronave
Mamma come faceva quella canzone di quando ero piccola?
Mamma vuoi vedere come salto dal tavolo??
Mamma ce lo dai un bacino???
Mi fermo qui ma potrei continuare ad libitum, come questa situazione, temo.
Più vi guardo e più mi sento grata e felice, di quella felicità che ha il sapore un po’ salato della salsedine che da piccola leccavo via dalla spalla abbronzata e riarsa, esattamente come fai tu ora.
Di quella gratitudine che provi quando si alza un po’ di vento che accogli spalancando le braccia e offrendo il viso, a mitigare il calore, a rinfrescare il sudore. Continua a leggere “Cronache dal mare: Come quando anch’io sono una tenerona…”