Si è conclusa la nostra prima vacanza da “sole”: io e te due settimane senza papà e senza nonni.
Abbiamo scelto un posto facile, dove tutto fosse a portata di mano, un posto completamente diverso rispetto a quello che abbiamo frequentato gli altri anni che al contrario era selvaggio, libero, immerso nella natura, semisolitario.
Quest’anno per la prima volta in 40 anni ho frequentato una spiaggia attrezzata, con sdraio, lettino, ombrellone, docce e pure giochini per i bambini; gli altri anni toccava portarsi tutto in spalla (Alice compresa) sia all’andata che e al ritorno, attraversando campagna, pineta e spiaggia, ma l’odore di resina evocava ricordi familiari e il frinire delle cicale mi riportava ai risvegli d’infanzia, quando dovevo schizzare fuori dalla tenda che aveva raggiunto la temperatura interna di 50 gradi.
Quest’anno c’era un delizioso paesino tutto intorno, con bottegucce dove trovare squisitezze, bar dove prendere un gelato o un aperitivo, ed anche supermercati che consegnavano la spesa a domicilio, un lungomare seminato di scivoli e casette in legno. Gli altri anni fare la spesa era un avventura e per le cose più difficili aspettavamo che il nonno ci venisse a trovare, ma frutta e verdura si coglievano nell’orto di zio Nicola, e le uova fresche ce le regalava la signora Liliana.
A Finale abbiamo abitato una bellissima casa con una vista mozzafiato sul mare, però si passava l’ora della siesta dentro e non stesi nell’amaca facendosi cullare dal canto delle cicale, e la sera si poteva uscire ed incontrare altri bambini e c’era sempre uno spettacolino carino, mentre gli anni scorsi ci facevano compagnia solo gechi e grilli e per incontrare qualcuno dovevi spostarti in macchina. Ma la notte c’era il silenzio, quello vero, non il rumore delle macchine che passavano sotto la finestra, e all’alba si sentiva il gallo prima di girarsi dall’altra e continuare a dormire beati.
Ci siamo persi due settimane salentine ma papà ci veniva a trovare nei weekend invece di restare a Milano e questa non è cosa da poco…
Questi i pro e i contro di questa esperienza di vacanza in città invece che in mezzo alla natura, e credo che il prossimo anno la ripeteremo, ma parliamoci chiaro: quel retrogusto amaro di imborghesimento non lo sciacquo via neanche se bevo a canna una bottiglia di listerine😜
e infatti faccio quasi fatica a vedertici, ma ogni tanto un compromesso è doveroso, fa bene alla vita. 🙂
porto io i tuoi saluti al Salento.
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Noi saremo lì dopo ferragosto ! 😘
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Io fino al 23, chissà che non ci si trovi. 🙂
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Eh !!! Magariiiii
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Ciao! Sono stata attratta dal motto del tuo blog! Il mio vecchio blog si intitolava proprio così!!!! Che ricordi!… Poi siamo diventati quattro! 😁
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😂 beh , quando c’è amore la matematica è un’opinione quindi ora 1+1=4 no?? 😘
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Esatto! Poi io non son mai stata brava in matematica! 😁
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